59 liutai italiani si raccontano, Renzo Bacchetta

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546091
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59 liutai italiani si raccontano attraverso le risposte al questionario Renzo Bacchetta - Trascrizione completa

Autore ed editore: Luca Bastiani Liutaio
  • Introduzione storica.
  • Trascrizione completa dei questionari.
  • Traduzione completa in inglese dei questionari.
  • Riproduzione delle 43 etichette conservate nel fondo Renzo Bacchetta.
  • 59 pagine di dettagli fotografici dei questionari originali che mettono in evidenza la calligrafia e la firma del liutaio.
  • Copertina cartonata in formato 32 per 22,5 cm, 238 pagine.
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IL QUESTIONARIO RENZO BACCHETTA DEL 1936

Nel 1937 furono indette a Cremona le Celebrazioni del Bicentenario Stradivariano, che prevedevano un concorso nazionale di liuteria ed una Mostra di Liuteria Antica presso Palazzo Cittanova. In concomitanza con la preparazione dell’evento, nel 1936 il prof. Renzo Bacchetta spedì a tutti i liutai italiani un questionario dattiloscritto formato da molteplici domande.
Nell’Archivio della Biblioteca Statale di Cremona, Fondo Renzo Bacchetta, ne sono custoditi 59, alcuni corredati da fotografie dei liutai stessi e dei loro strumenti o da lettere di risposta. Nel Fondo sono presenti anche altre nove lettere di altrettanti liutai che rispondono alle domande del questionario in forma libera ed epistolare.
Si può immaginare che lo scopo del questionario fosse fare un censimento per acquisire informazioni sulla situazione lavorativa dei liutai italiani.
In primo luogo vengono richiesti i semplici dati biografici dei liutai: cognome e nome, maternità e paternità, luogo e data di nascita e residenza.
Segue l’indagine sulla formazione di ognuno: dove e a quale età avessero cominciato il mestiere e se con eventuali maestri o da autodidatti, dove lavorassero al momento, se in proprio o alle dipendenze di altri, quale altro mestiere avessero esercitato precedentemente. Questo gruppo di domande è il più importante perché definisce in modo preciso il percorso formativo del liutaio e il tipo di approccio iniziale alla liuteria.
Di carattere più tecnico sono le domande successive: quanti strumenti avessero costruito fino ad allora, il tipo di legno usato, quale vernice, di quanti pezzi fosse formato il violino, quale fosse il modello preferito. Qui l’indagine mette in luce aspetti stilistici preziosi per identificare tecnica e gusto dei singoli autori, riconoscibili negli strumenti che sono giunti fino a noi, e fornisce elementi oggi molto utili per poter individuare la paternità di uno strumento.
Certamente è necessario confrontare le informazioni raccolte tramite il questionario con la letteratura esistente e con le conoscenze già acquisite riguardo ai costruttori, ma il fatto stesso che le risposte siano redatte e sottoscritte dai liutai stessi, come vere e proprie autocertificazioni, conferisce al questionario un valore storico importantissimo.
Infine, l’ultima parte del questionario serviva al Bacchetta per capire se i liutai avessero avuto occasione di entrare in contatto diretto con gli strumenti antichi, se li avessero mai restaurati, se ne fossero in possesso, se li commerciassero. Dalla natura di queste domande è evidente l’interesse del Bacchetta per la liuteria storica e la distribuzione degli strumenti antichi sul territorio italiano.